mercoledì 23 dicembre 2015

Star Waters VII: il ristagno dello sterco


Tanto tempo fa,
in una Carcassa lontana...ma proprio veramente lontana...

All'incirca trent'anni dopo la riparazione del terrificante scaldabagno intergalattico “Morte Nera” (che soffriva di gravi problemi di surriscaldamento, tali da incenerire un intero pianeta), Luke Skyworker, l'ultimo Jedraulico della Carcassa, è scomparso, trascinando con sé secoli e secoli di prezioso know-how nell'utilizzo della Morsa (idraulica, ovviamente). Tutti lo cercano: sua sorella Leia Orgasma, Han Compagnone e il suo zerbino senziente Ecciù (peli e polvere fanno starnutire, si sa), per non parlare della Resistenza, ovvero un gruppo di idealisti sessantottini che insegnano alle genti come evitare di mostrare il lato Lato Oscuro, volgarmente definito “culo”, a un nuovo modello di water intergalattici che, tramite l'orifizio anale, sono in grado di risucchiare moralità e raziocinio dalle menti dei malcapitati che vi adagiano sopra le natiche. Infatti, il Primo Disordine, una multigalassiale (evoluzione delle nostre multinazionali) spietata con sede in Germania, che per sfuggire all'antitrust ha mutato svariate volte ragione sociale (un tempo si chiamava Impero), non contenta dei danni arrecati all'umanità col suo scaldabagno Morte Nera, ha ben pensato di truccare i dati antinquinamento dei propri water, tramutando questi ultimi da umili contenitori di materiale fecale in avveniristiche macchine succhiacervelli.

ATTENZIONE! Da questo momento in poi il post assumerà caratteri deliranti e, soprattutto, spoileranti. Per cui evitate di leggerlo se avete intenzione di guardare questo "film" e non volete rovinarvi la sorpresa.

Poe Damerino, un tipico eroe della Resistenza, viene quindi mandato sul pianeta Jakku per incontrare un saggio che dovrebbe custodire una mappa segreta che conduce al famoso Jedraulico Luke Skyworker. Proprio così: un saggio che custodisce una mappa segreta che conduce al famoso Luke. Damerino, in un primo momento, voleva rifiutarsi: insomma, missioni così stupide e scontate non si sono viste forse nemmeno nei romanzi di Licia Troisi. Possibile che per il povero Damerino non si poteva inventare una missione appena più originale?
Allo stesso tempo, anche il Primo Disordine sta cercando di recuperare la mappa: infatti, l'eventuale riassunzione a tempo indeterminato di Luke Skyworker (che, ricordiamo, non si sa dove cazzo sia finito) potrebbe mandare di nuovo all'aria i perfidi piani della compagnia. In particolare, Darth Water, il più cattivo del Primo Disordine, nonché fantoccio cosplayer che tenta a ogni costo di somigliare all'unico e inimitabile Darth Vader del vecchio Impero, è impegnato anima e corpo in questa missione farsa del recupero mappa, e ogni volta che le cose non vanno come vuole lui finisce per perdere le staffe e spaccare tutto quello che gli capita a tiro col proprio giocattolo laser (prodotto dalla Mattel, gli stessi delle Barbie per intenderci).

Il giocattolo di Darth Water, col necessario manuale di istruzioni


Ed è così che, dopo una serie di eventi più inutili di un servizio di Striscia la notizia,  la famigerata mappa finisce nelle budella rugginose di BB-8, una cassetta per gli attrezzi semovente di ultima generazione, che sfrutta la sua forma sferoidale per andarsene in giro, e che suole allietare i presenti con deliziose scoreggine digitali, che alcuni accademici sono in grado di tradurre in locuzioni di senso compiuto. In seguito, tale palla scoreggiona viene raccattata da Rey, una gran figa deliziosa fanciulla che tira a campare rifilando alla gente pezzi di vecchi water nel deserto. Non si sa poi per quale assurda coincidenza, la signorina Rey (che, ricordiamo, ha appena trovato BB-8, il robottino più importante dell'intera Carcassa) si imbatte in un disertore sfigato del Primo Disordine. Ma attenzione, le coincidenze non finiscono qui! Infatti, i due fortunelli, con robot-palla al seguito, dopo essere stati attaccati dalle forze speciali del Primo Disordine, riescono nell'ordine:
1) a fuggire (ovviamente)
2) a fuggire a bordo della più famosa astronave della vecchia trilogia (quando Star Waters si chiamava Star Wars): il Millennium Falcon.
3) a incontrare i celeberrimi Han Compagnone e la moquette Ecciù, che irrompono nel Millennium un minuto esatto dopo di loro.

Be', quando si ha un culo di questo genere, si può fare di tutto. Perfino portare avanti un film come Star Waters. Ma il bello deve ancora arrivare.

Torniamo al nostro poveraccio mascherato, il cosplayer di Darth Vader. Egli viene manovrato - come un novello Emilio Fede - dal Leader Supremo Berlusnoke, un “essere” alto dodici metri (ma forse è il cosplayer ad essere alto solo venti centimetri) che un tempo svolgeva egregiamente il ruolo di superkattivo ne Lo Hobbit, poi, vista la crisi (soprattutto di idee), è stato riciclato sul set di Star Waters con una completa plastica facciale per farlo sembrare un po' meno grezzo e un più finto intellettuale radical chic. Pazienza. Costui convincerà il Fedele Darth Water che per continuare a essere kattivissimo e ricalcare degnamente le orme di Darth Vader, dovrà uccidere suo padre, Han Compagnone.

Prima e dopo la plastica

Più o meno a questo punto del film, viene mostrato lo Stran-Killer, un nuovo, folgorante scaldabagno a risparmio energetico in classe A++++ , che funziona a energia solare, ovviamente identico a quello del vecchio Star Wars, solo un po' più grosso, più tondo, più bello...insomma, più. Manco a farlo apposta, il prodotto soffre degli stessi difetti di fabbrica della Morte Nera, ma questo lo vedremo meglio in seguito. Naturalmente, lo scaldabagno in questione è il giocattolo preferito dal cosplayer Darth Water, il quale però, tra un bagno caldo nella sua vasca traboccante di petali (in stile American Beauty) e una partita a Wing Commander, non dimentica certo di assolvere ai suoi doveri. Ed è così che dopo aver legato la bella Rey alla sua personalissima poltrona di tortura sessuale, farà di tutto per convincerla a comunicargli i dettagli della mappa (da lei avuta da BB-8) che conduce a Luke Skyworker. Ma la ritrosa Rey non si lascerà imbambolare dai trucchetti mentali che l'untuoso Darth Water ha faticosamente appreso grazie a intensivi corsi online di autostima e PNL.
Oh, quasi dimenticavo. Oltre a Darth Water, anche Rey si porta in giro uno di quei giocattoli della Mattel, la "spada" laser, essendo stata lei “prescelta” (una parola troppo oscura per poterne carpire il reale significato) in un concorso bandito dalla stessa Mattel. Ora, come molti di voi sapranno, esistono molti giocattoli utilizzabili anche per scopi “seri”, come ad esempio il Cubo di Rubik. Questi bastoncini laser, in mani inesperte, sono dunque perfettamente inutili. Ma, magia delle magie, si scoprirà che anche Rey, come il vecchio Skyworker, è dotata di una manualità fuori dal comune nell'utilizzo della Morsa, che, tra le altre cose, permette appunto di maneggiare alla grande 'sti bastoni laser. Strano però: da quel che ricordo il volenteroso Skyworker si è dovuto fare un mazzo galattico per imparare a usare a dovere i bastoncini laser, frequentando dapprima il corso base Obi-One (gentilmente offerto dai supermercati OBI, i maghi del fai da te), e in seguito numerosi master e corsi di aggiornamento tenuti dall'emerito Prof. Yoda, poi deceduto per abuso di cosmetici che donavano alla sua pelle il caratteristico colore verde-palude che tutti noi ricordiamo. Invece Rey, e perfino il suo amico sfigato disertore (ve l'eravate scordati eh?), diventano spadaccini provetti prima ancora che lo spettatore incredulo possa indignarsi e mandare un insulto all'indirizzo del venerando regista Jar Jar Binks, conosciuto anche come J.J.Abrams.

Il viso intelligente di J.J.

Comunque, siccome questa storia strampalata si sta allungando troppo (e figuratevi vederla al cinema, ben 136 minuti!), vediamo di stringere.
Han Compagnone, ormai troppo vecchio e rincoglionito per poter prendere decisioni sensate, ha la brillante idea di raggiungere Darth Water, suo figlio, per farlo ragionare sul fatto che la sua vita di cosplayer è più miserabile di quella di un uomo che si masturba leggendo Cinquanta sfumature di Grigio. Risultato: il Water lo fa fuori.
Nel frattempo, i piloti della Resistenza (i sessantottini) fanno un casino bestiale, occupano scuole, università, paninoteche, sale giochi, fin quando non riescono a mettere le mani sul famigerato scaldabagno Stran-killer. E indovinate come lo distruggono? Ma è ovvio: nello stesso identico modo in cui trent'anni prima sono stati annientati ben due scaldabagni della linea “Morte Nera”. Ma quale slancio di fantasia, signor Abrams! Possibile che nell'arco di trent'anni non hanno pensato a costruire qualcosa di meno distruggibile della Morte Nera?
Dulcis in fundo, la scoppiettante Rey affronta Darth Water col suo bastoncino laser, e senza alcun addestramento riesce a (cito da wikipedia perché non ho il coraggio di scriverlo io):
resistergli e sfregiargli il volto 
Ma non finisce qui, poiché, meraviglia delle meraviglie, magia delle magie, coincidenza delle coincidenze, il droide R2-D2 (l'altro scoreggione del vecchio Star Wars), spentosi dal giorno della partenza di Luke, decide di riattivarsi proprio alla fine del film per rivelare il resto della mappa che conduce a Skyworker. Et voilà!

Conclusioni

C'erano una volta, in una galassia lontana lontana, Luke Skywalker, Darth Vader, Yoda, C-3PO, Han Solo e tanti altri personaggi che hanno fatto sognare frotte di nerd come me, rendendo sopportabile, e per certi versi memorabile, la loro infanzia e/o adolescenza costellata di torture scolastiche e insuccessi con l'altro sesso.
Il presente è diverso, così diverso che si rende necessario scopiazzare il passato, rivestendolo con sbrilluccicosi orpelli da mercatone digitale del 2015, per non rischiare di fare fiasco. E in tutto ciò, nemmeno un'idea originale, o una trama che non soffra di buchi logici e idiozie da Oscar. 
Che dire? Usate la Forza, ragazzi. Usate la Forza.

SCHIFOMETRO


Nessun commento:

Posta un commento